Come aprire un negozio ambulante
Non tutti vogliono o possono permettersi di aprire un negozio che funzioni tutto l’anno. C’è chi preferisce lavorare per strada, nei mercati oppure nelle bancarelle. Ovviamente, dipende sempre dal tipo di settore di cui ci si occupa. Non tutti possono vendere i loro prodotti o i loro servizi alla fiera di turno. Il settore dei venditori ambulanti rappresenta, però, un’opportunità interessante. Dal punto di vista economico le spese non mancano ma sono certamente inferiori rispetto ad un negozio aperto in tutti i momenti dell’anno. In questa guida spigheremo come aprire un banco e diventare venditori ambulanti.
I requisiti
Le bancarelle sono molto amate dalle persone che vogliono acquistare tanti utili prodotti a prezzi vantaggiosi. Quando si parla di venditore ambulante spesso si fa riferimento anche al concetto di artigiano. Spesso e volentieri, il venditore ambulante coincide con colui il quale lavora e realizza a mano i prodotti che poi rivende al mercato o alle bancarelle.
Gli step che permettono di diventare venditori ambulanti sono diversi. Innanzitutto, è necessario sapere che si possono dedicare al commercio ambulante solamente le persone fisiche. Ciò significa che chi si vuole occupare di una simile attività può decidere di aprire:
- una ditta individuale
- una società di persone
Non è possibile creare, per tali fini, una società di capitale. Per conoscere le leggi che regolano il settore bisogna prendere come riferimento la legge Bersani. In più, c’è da dire che potrebbero esserci delle differenze tra le varie regioni ed è per questo motivo che bisogna informarsi in merito alle leggi vigenti nella regione di competenza. Non si può diventare venditori ambulanti senza essere in possesso di una licenza. In particolare, esistono due tipi di licenze:
- Licenza A
- Licenza B
La licenza A fa riferimento al posteggio fisso e prevede che il comune conceda per dieci anni il diritto un posteggio in un’area di mercato. Questa licenza può essere usata su tutto il territorio regionale e permette di partecipare a fiere che si svolgono anche nelle altre zone del paese, al di fuori della propria provincia a regione. E’ il comune di competenza a rilasciare la licenza di tipo A.
La licenza di tipo B viene rilasciata dal comune in cui risiede il richiedente. Anche questa licenza dà il diritto a partecipare a fiere e mercati che vengono organizzate su tutto il territorio nazionale. L’unica differenza è che l’attività potrà essere svolta solo ed esclusivamente nei posteggi che non sono stati assegnati o che risultano non occupati da coloro che hanno una licenza fissa, dunque una licenza A.
L’iter burocratico
La procedura burocratica prevede, una volta ottenuta la licenza, l’apertura di una Partita Iva e l’iscrizione presso il registro imprese della camera di commercio. Ovviamente, per il discorso relativo ai contributi bisogna procedere all’iscrizione all’Inps mentre per gli infortuni bisogna fare riferimento all’Inail.
L’iter burocratico diventa leggermente più complesso nel caso in cui il venditore ambulante si occupi del settore alimentare. Infatti, per vendere prodotti alimentari e bevande bisogna essere iscritti al Rec, aver frequentato un corso sul commercio nel settore alimentare ed essersi occupato di questo settore per almeno due anni. Occhio agli aspetti fiscali. Non dimenticatevi di acquistare la cassa o il blocchetto per gli scontrini. Dal punto di vista logistico potrebbero servirvi un furgone e i banchi per l’esposizione della merce.