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Come aprire un villaggio turistico

Come aprire un villaggio turistico

Il turismo è uno dei settori chiave di un paese ed è lo stesso anche per l’Italia. Investire nel settore turistico è fondamentale per l’economia di questo paese che è stato piegato dalla crisi e che non sempre ha dimostrato di credere nelle bellezze di cui è dotato. Forse nessun paese al mondo può vantare un patrimonio artistico, culturale, paesaggistico e letterario simile a quello dell’Italia. Per tutti questi motivi ancora oggi può essere azzeccata la scelta di investire nel settore turistico. In questa guida parleremo di tutto ciò che c’è da sapere per aprire un villaggio turistico.

I requisiti per aprire un villaggio turistico

in un villaggio turistico uno degli aspetti che merita una particolare attenzione è l’organizzazione. Non si può pensare di lasciare tutto all’improvvisazione. Ci sono villaggi turistici anche molto grandi ma se alla base manca un’organizzazione solida e coerente difficilmente si riuscirà ad offrire al pubblico un servizio qualitativamente alto. Ecco perché è necessario pensare alla scelta del personale. Spesso, i villaggi si trovano direttamente sul mare ed, in tal caso, è obbligatorio assumere un bagnino. Da non sottovalutare l’aspetto legato alla salute e alla sicurezza. Un villaggio turistico dovrebbe avere un’area dedicata all’infermeria e, comunque, deve poter mettersi in contatto velocemente con qualche medico in caso di situazioni di emergenza.

Poter contare su un medico in qualunque momento sarebbe ancora migliore. Bisogna considerare che, specie nei periodi in cui le temperature raggiungono standard molto elevati, diverse persone potrebbero aver bisogno d’aiuto. Inoltre, non è mai da sottovalutare il rischio legato alle punture di insetti fastidiosi e pericolosi. Insomma, nulla va lasciato al caso. Sotto il profilo igienico, il villaggio deve assumere personale addetto alle pulizie. In un villaggio non manca mai un’area dedicata alla ristorazione, con cuochi e camerieri pronti a soddisfare in qualunque momento le esigenze dei clienti.

Un villaggio turistico non può esistere senza l’animazione. Gli animatori intrattengono i vacanzieri sia durante le spiaggia che nelle ore serali. Il loro compito è di mettere a loro agio i turisti e di farli divertire sempre.

L’iter burocratico

Aprire un villaggio turistico non è molto semplice. Bisogna chiedere informazioni precise e dettagliate agli uffici provinciali. In Italia, infatti, sono gli enti provinciali a classificare le varie strutture ricettive. Bisognerà, invece, rivolgersi agli uffici comunali di competenza solamente per la richiesta delle necessarie autorizzazioni. In ogni caso, è bene sapere che i requisiti richiesti per l’apertura di un villaggio turistico potrebbero essere diversi da una regione all’altra.

Una delle scelte più delicate è quella che riguarda l’ubicazione del villaggio turistico. Esso deve essere situato in un luogo facilmente raggiungibile, deve essere dotato delle necessarie attrezzature e di un buon impianto elettrico ed idrico. Occhio anche all’impianto fognario che svolge sempre un ruolo importante. Un villaggio turistico è formato da tante piccole abitazioni che possono avere varie denominazioni. Nei villaggi turistici si parla, spesso, di residence, bungalow e di altri termini con i quali si individuano le unità abitative. Ogni abitazione deve, ovviamente, essere a norma. Per tutti questi motivi l’iter potrebbe essere più lungo rispetto ad un’altra attività imprenditoriale.

Vanno costantemente sottoposti all’attenzione degli enti locali di competenza i vari lavori. Gli enti dovranno, infatti, verificare il rispetto delle norme in materia. I costi iniziali per l’apertura di un villaggio turistico potrebbero essere molto alti ma se il vostro progetto è interessante e serio allora nel giro di non molto tempo potreste cominciare a raccogliere i frutti del vostro investimento.

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