Come aprire un autodemolitore
L’Italia è un paese in cui il numero delle automobili è sempre molto alto. Questo significa che le persone continuano ad acquistare autovetture, nonostante il periodo di crisi economica che ha messo in ginocchio parte dell’economia. Di solito, per un’auto che viene ce n’è un’altra che va via. Quando ci si vuole liberare della propria auto si presentano davanti a noi diverse strade. Oltre alla cessione è possibile consegnare la propria automobile nelle mani di un’azienda che si occupa della rottamazione delle autovetture. Nel corso di questa guida cercheremo di comprendere cosa bisogna fare per aprire un autodemolitore.
Aprire un autodemolitore: i requisiti
Per aprire un autodemolitore bisogna seguire un particolare iter. In Italia ci sono circa 1500 autodemolitori che offrono agli utenti diversi servizi. Oltre all’attività di ritiro delle vetture gli autodemolitori sono in grado di vendere al pubblico anche pezzi di ricambio. I rottami delle auto vengono venduti dagli autodemolitori agli impianti di frantumazione e consegnano alle fabbriche limitrofe il vetro o la plastica recuperati. Spesso, sono in grado anche di fornire servizi aggiuntivi come riparazioni, acquisto di veicoli usati e revisioni.
Oltre alle automobili, ricordiamo che un autodemolitore potrebbe occuparsi del ritiro anche di moto, furgoni, motrici, camion usati o che sono stati vittime di incidenti che ne hanno compromesso la tenuta e le funzionalità. Dal punto di vista ambientale un autodemolitore svolge una funzione importante in quanto deve smaltire i vari pezzi delle automobili nonché quei materiali che, oltre ad essere inquinanti, si rivelano anche pericolosi per l’ambiente.
Non c’è bisogno di una laurea o di aver seguito un particolare corso di studi o corso di formazione per poter aprire un autodemolitore. E’ chiaro che avere un po’ di esperienza e di conoscenza in un settore del genere sarebbe certamente importante. Meglio, però, chiarire sin da subito che l’iter burocratico per l’apertura di questa attività è molto complesso e potrebbe richiedere diversi mesi.
Aprire un autodemolitore: l’iter burocratico
Visto che si tratta di un’attività imprenditoriale una delle prime cose da fare per chi vuole aprire un autodemolitore è l’apertura di una Partita Iva e l’iscrizione al Registro delle Imprese che si trova presso la Camera di Commercio. Non solo il Registro delle Imprese, è necessario fare l’iscrizione anche all’Albo Gestori Ambientali. Necessario, inoltre, ricordate che in materia di contributi previdenziali e per prevenire eventuali problemi legati ad infortuni sul lavoro è bene regolare i propri rapporti anche con gli istituti dell’Inail e dell’Inps.
Per poter aprire un autodemolitore è necessario il parere positivo da parte della provincia. Non solo, condicio sine qua non è l’autorizzazione del sindaco del comune nel quale dovrebbe essere situato l’autodemolitore. L’utente deve, poi, informarsi presso il comune per ottenere la licenza comunale la quale non deve essere in contrasto con quanto indicato dal Piano Regolatore per le attività insalubri di prima classe e al Piano Regionale di smaltimento rifiuti speciali. Il locale deve ottenere l’agibilità secondo quanto previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Non finisce qui. La procedura prevede la presenza di una concessione edilizia per l’edificazione delle aree coperte nonché la valutazione di impatto acustico ed ambientale. Il comando provinciale dei Vigili del Fuoco deve rilasciare un certificato di prevenzione degli incendi mentre il comune deve concedere l’autorizzazione per la vendita di ricambi nuovi ed usati, nel caso in cui il titolare dell’azienda ne faccia richiesta.