Come aprire un franchising
Una delle attività commerciali che hanno permesso a molti di aprire la propria attività indipendente, non sentendo gli effetti della crisi, è sicuramente il franchising.
Per chi non conoscesse tale forma di vendita non è altro che un contratto commerciale, una collaborazione tra imprenditori per la vendita di beni o servizi.
Da una parte abbiamo il franchisor, che s’impegna nella fornitura di prodotti ma anche della proprietà industriale o intellettuale relativi a un marchio, know how, brevetti, assistenza o consulenza tecnica o commerciale, inserendo l’affiliato in un sistema costituito da una pluralità di soggetti distribuiti sul territorio, con lo scopo appunto di commercializzare e far conoscere i propri beni o servizi.
Il successo del franchising è quello di poter avviare un’attività indipendente con la supervisione e l’esperienza della casa madre, che fornisce assistenza tecnica e consulenza per la gestione del lavoro.
L’affiliato è di conseguenza obbligato a seguire lo stile di gestione della casa madre e a corrispondere una percentuale sul fatturato finale.
Secondo il rapporto annuale della Federazione Italiana del franchising, dal 2010 ad oggi, i franchising in Italia sono stati più di 3000, generando un giro di affari di 31,8 miliardi di euro, generando anche un incremento di occupazione di 285.200 posti.
Il franchising: requisiti e iter burocratico
Con la riforma denominata Bersani Bis, Legge 40/2007, la procedura per l’apertura di negozi, anche in franchising, è stata snellita in modo sostanziale e grazie l’apertura di nuovi negozi è diventata una procedura ancora più facile e veloce.
Dal 2007 non bisogna più richiedere al comune il rilascio di un’apposita licenza, ma basta dichiarare preventivamente (almeno 30 giorni prima) al Comune ove avrà sede il negozio che verranno rispettate le norme e i regolamenti riguardanti il punto vendita in questione.
Questa modalità può essere utilizzata per l’apertura di negozi con superficie inferiore ai 250 mq nei Comuni con più di 10.000 abitanti, e di 150 mq in Comuni con popolazione inferiore ai 10.000 abitanti.
Per superfici di vendita superiori a 10 volte tali limiti dovrà essere richiesta apposita documentazione al Comune, procedura che è soggetta a 90 giorni di silenzio assenso.
L’imprenditore che intende aprire un nuovo esercizio commerciale, sarà idoneo nel caso in cui:
- non sia mai stato dichiarato fallito;
- non è mai stato dichiarato delinquente abituale;
- non abbia subito condanne superiori ai 3 anni.
Qualora si posseggano i requisiti di cui sopra, basterà che il soggetto effettui l’iscrizione presso il Registro delle Imprese/Camera di Commercio (con apertura di regolare partita IVA), all’INAIL e INPS.
L’affiliazione col franchisor
Un’altra parte fondamentale nell’apertura di un negozio in franchising è quella dell’accordo che deve esserci con una casa madre.
Questa fase è molto importante e per prima cosa l’imprenditore deve effettuare una propria autovalutazione per capire dove investire e se risponde alle esigenze e obiettivi prefissati.
Si tratta di valutazioni che andranno effettuate con molto equilibrio, entrando nel dettaglio delle proprie competenze, verificando se queste sono spendibili nell’attività che vi interessa.
Questa fase di valutazione andrà ad analizzare anche se il percorso di apertura di un franchising lo effettuerete da soli o in società, valutando quale sia il budget che riuscite a mettere a disposizione.
Inoltre, una fase molto importante per il successo finale, è quella di riuscire a capire e conoscere il mercato, la scelta dell’attività commerciale dipende anche e soprattutto dal mercato di riferimento, studiando il territorio, capendo cosa c’è e cosa può mancare e individuare l’esigenza della clientela.
Fatta questa parte di valutazione potete entrare in contatto con il franchisor per avere maggior informazioni sul brand, sui punti vendita, sui prodotti e sulle potenzialità di un eventuale investimento.
Analizzate nel dettaglio la documentazione preliminare riferita al contratto e tutti gli allegati che il franchisor vi chiede di consegnare.
I costi per l’apertura di un franchising
L’investimento iniziale per l’apertura di un franchising è variabile in base al settore in cui si andrà ad operare e del marchio al quale ci si andrà ad affiliare.
E’ obbligatorio avere un capitale iniziale, necessario a far fronte agli investimenti legati all’affitto dei locali, all’ingresso nella rete del franchising, all’arredamento e ai prodotti.
Per l’affitto del locale i costi variano in base al contratto stipulato, all’ampiezza del locale, alla localizzazione, mentre il costo dell’arredamento, attrezzature, espositori etc dipende anch’esso dal locale e dal marchio, ma è possibile stimare all’incirca 1500 euro per metro quadro.
Poi ci sono costi come la prima fornitura di materiale, l’affiliazione al marchio, le consulenze amministrative e legali e la pubblicità e marketing che sono variabili a seconda del contratto che andrete a sottoscrivere con il franchisor.
Vuoi aprire un franchising? Chiedici come fare
Aprire un franchising richiede un’attenzione particolare per quanto riguarda i requisiti, cauzioni, autorizzazioni e tutto quello che riguarda il contratto da stipulare con il franchisor.
Se vuoi entrare in questo mondo richiedici una consulenza gratuita, professionisti del settore e in generale della finanza agevolata ti assisteranno durante tutte le fasi, dal disbrigo delle pratiche, all’apertura del locale e ti aiuteremo a realizzare il sogno di avviare la tua nuova attività in proprio.