Come aprire uno studio legale: requisiti e costi
Il mestiere dell’avvocato è uno dei più affascinanti per la sua dinamicità e per i potenziali guadagni che può offrire, ma diventare un avvocato non è certo impresa semplice, sia dal punto di vista degli studi, sia per avviare un proprio studio legale.
La concorrenza in questo settore è davvero elevata, e ci vuole conoscenza, abilità e anche un pizzico di fortuna per riuscire a spiccare tra i tantissimi professionisti del settore giuridico disponibili oggi in Italia.
Proprio per questo motivo molti laureati decidono di intraprendere attività di consulenza e di altro genere presso aziende o studi esterni, sotto lavoro dipendente. Coloro che vogliono intraprendere la strada dell’indipendenza lavorativa devono sapere che l’esercizio della professione di avvocato è concesso a chi ha conseguito la laurea specifica e l’abilitazione attraverso esame di stato.
La regola è la medesima sia per l’ambito civile, sia per quella penale, ma in uno studio tecnico è possibile avere a disposizione tutti gli esperti dei vari aspetti della professione attraverso forme di collaborazione con i colleghi.
Aprire uno studio legale: la burocrazia necessaria
Dal punto di vista amministrativo, l’imprenditore dovrà registrare la nuova società presso l’Agenzia delle Entrate, al fine di ottenere la partita IVA identificativa dell’azienda. Oltre a questo primo passaggio, dovrà essere eseguita anche l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
Necessaria è l’iscrizione alla Cassa Nazionale di previdenza e assistenza forense, che è specifica per il versamento dei contributi previdenziali che sono previsti dalla normativa in materia. Concluse queste verifiche della società, andrà valutata anche la questione autorizzazioni per lo studio in cui andrete a esercitare l’attività.
Il locale dovrà essere a norma con i regolamenti urbanistici, edilizi e sanitari locali e aver superato le necessarie approvazioni in merito alla sua agibilità. La zona d’insediamento deve essere poi centralizzata, al fine di raccogliere il maggior numero di utenza possibile, facilmente raggiungibile e che veda la presenza di posti auto gratuiti per chi si muove attraverso l’automobile.
I costi per l’apertura di uno studio legale
I costi da sostenere per avviare uno studio d’avvocatura dipendono da molti fattori, il primo è il locale che andrete a utilizzare e l’acquisto o affitto dello stesso. Tenete conto che per esercitare tale professione è possibile utilizzare anche un appartamento opportunamente adattato a studio.
I costi per l’arredamento non sono elevati, basta una postazione formata da scrivania e sedia, un computer, e dello spazio in cui archiviare libri, faldoni e carta in generale. Discorso differente è se la vostra intenzione è di creare uno studio importante o che vede al suo interno la collaborazione tra varie figure professionali del settore della giurisprudenza.
Segretarie, collaboratori o soci sono tutte figure professionali che determinano una variazione, più o meno ampia, dei costi da sostenere per avviare lo studio. Una delle maggiori difficoltà dell’intraprendere tale attività lavorativa indipendente è quella legata al reperimento dei clienti.
Sarà necessario mettere in campo un’attività di marketing e promozione mirata alla pubblicizzazione dello studio e a far conoscere la vostra figura professionale e i servizi che sono messi a disposizione della clientela.
Riviste cartacee, online, forum sono alcune delle forme pubblicitarie più efficaci per far conoscere un nuovo avvocato, ma deve essere redatta una vera strategia di marketing finalizzata a sfruttare la multicanalità e tutte le varie opportunità a oggi disponibili.
Aprire uno studio non è un’attività che comporta un capitale iniziale elevato, un piccolo spazio in affitto, arredato in modo minimale, può permettervi di avviare la vostra attività di avvocato investendo poche decine di migliaia di euro.
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