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Come aprire un gommista

Aprire un gommista: iter burocratico e requisiti

Il principale mezzo utilizzato quotidianamente dalle persone per lavoro o per spostamenti di vario genere è sicuramente l’automobile. La diffusione e la maggiore efficienza dei mezzi pubblici non sono riuscite a contrastare l’aumento di mezzi su strada, anche perché oggi all’interno di una famiglia, in media, sono almeno tre le persone che guidano e due le auto possedute.

Proprio per questi motivi è un’ottima idea imprenditoriale quella di avviare un’attività di gommista. L’attività si sostanzia nell’eseguire riparazioni sulle gomme, una parte dell’auto soggetta a continua usura, e anche a riparazioni nel caso di forature o rottura degli pneumatici.

Anche le recenti norme che obbligano l’utilizzo di pneumatici invernali nel periodo freddo determinano che moltissime persone utilizzano i servizi dei gommisti per sostituire le gomme passando da estive a invernali e viceversa.

Per avviare un’attività da gommista è bene redigere un business plan che tenga in considerazione i vari aspetti, tra cui la localizzazione dell’attività, un punto importante per garantirne il suo successo. L’attività deve essere posta in un luogo in cui c’è un forte passaggio di mezzi, meglio in un’area facilmente raggiungibile, e che non sia troppo vicina ad attività concorrenti che fanno i vostri stessi servizi.

Come aprire un gommista: requisiti personali e iter amministrativo

Per avviare un’attività in questo campo è bene essere in possesso di diploma da meccanico o gommista, oppure, in alternativa, aver lavorato per almeno tre anni presso un’attività similare.

Questi sono gli unici requisiti necessari, anche se è bene saper fare anche piccoli interventi meccanici sugli autoveicoli e motoveicoli, al fine di poter garantire al cliente un servizio completo in caso di emergenza o necessità.

La procedura amministrativa e burocratica necessaria per aprire un gommista non si discosta molto da quella riguardante altre tipologie di attività. Per prima cosa va registrata la nuova partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate e iscritta l’azienda al Registro delle Imprese della Camera di Commercio.

Per quanto riguarda i locali da utilizzare, quest’ultimi dovranno essere conformi alle normative urbanistiche locali e avere a disposizione le certificazioni di agibilità, sicurezza e igiene rilasciate dai vari Enti competenti.

A questo punto per avviare l’attività basta la presentazione di una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), da presentare allo sportello SUAP del Comune e che permette, dopo 30 giorni dalla sua presentazione, di avviare l’attività in regime di silenzio assenso.

I costi per l’avvio dell’attività di gommista

I costi riguardanti l’apertura di una nuova attività da gommista variano in base alla grandezza della stessa e alla tipologia di servizi da compiere. Per un’attività che prevede la presenza di due postazioni ponte per operare la sostituzione degli pneumatici, comprensiva di tutti i macchinari necessari per smontare e riparare le gomme è necessario un investimento iniziale di circa 20-30 mila euro.

Molto dipende anche dai costi per l’affitto o l’acquisto del locale, che dovrà avere una metratura ottimale che permetta di operare in modo comodo sulle automobili, consentendo spazi di manovra agili per l’ingresso e l’uscita dei mezzi, non che lo stoccaggio degli pneumatici da vendere.

I costi iniziali possono essere contenuti nel caso in cui ci si affidi a servizi di franchising, soluzioni in cui la casa madre mette a disposizione marchio, macchinari, promozione e molto altro ancora a fronte di una percentuale sui guadagni realizzati.

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Avviare un’attività indipendente non è mai una procedura semplice, bisogna avere delle conoscenze generalizzate nel campo amministrativo, burocratico e fiscale per portare a termine nel migliore dei modi l’operazione.

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