Aprire un negozio bio: iter burocratico e requisiti
Uno dei settori alimentari che nel corso degli ultimi anni ha avuto una crescita esponenziale annua a due cifre è quello legato ai prodotti biologici.
Gli alimenti biologici sono prodotti ottenuti utilizzando un metodo di produzione definito dal regolamento CEE 2092/91, che stabilisce che affinché possa essere definito biologico un prodotto deve essere prodotto su terreni lontani da fonti di contaminazione e sui quali non siano stati usati agenti chimici per un certo numero di anni.
Questo genere di prodotti sta ottenendo sempre più attenzione dai consumatori finali e, grazie al consistente aumento dei volumi di vendita, aprire un negozio bio rappresenta un’ottima possibilità di guadagno e per avviare un’attività in proprio.
Il biologico negli anni è diventato uno stile di vita, sempre più persone sono attente alla salute e curano quest’ultima attraverso il cibo, l’attività fisica e il rispetto dell’ambiente.
La grande distribuzione ha introdotto negli ultimi anni un numero sempre più ampio, o in alcuni casi veri e propri reparti, di prodotti biologici, ma chi è fedele a questo genere alimentare preferisce rivolgersi a punti vendita specializzati.
Come aprire un negozio bio: scelta dei locali e costi
I negozi biologici commerciano prodotti che arrivano da una filiera corta, cioè sono coltivati a poca distanza dal luogo in cui sono commercializzati, il concetto che è chiamato anche chilometro zero. Nella scelta del luogo in cui avviare il punto vendita va tenuto conto di quest’aspetto, l’attività non deve essere distante dai luoghi in cui è fatta la produzione.
La sede scelta deve permettere di massimizzare il passaggio e la localizzazione migliore è quella nelle adiacenze di un’area pedonale o un parcheggio, in modo tale che sia facilmente accessibile anche da chi utilizza le automobili.
Quest’aspetto, come altri riguardanti i costi, i guadagni e l’organizzazione generale dell’attività, deve essere preso in considerazione nei minimi dettagli attraverso la redazione di un business plan, strumento fondamentale che è in grado di garantire la sostenibilità e la trasparenza dell’investimento che s’intende effettuare.
Se l’opzione scelta è quella di avviare un negozio indipendente, la cifra d’investimento iniziale si aggira tra gli 80 e i 100 mila euro, calcolando le spese di affitto dei locali, l’acquisto degli arredamenti e delle strutture.
Discorso differente se si tratta di un’attività che si appoggia al sistema di franchising di qualche noto marchio legato al mondo bio, in questo caso il contratto stipulato permetterà di avere dei costi iniziali inferiori, ma di conseguenza i guadagni finali dovranno essere divisi con chi vi fornisce marchio e prodotti.
L’iter burocratico necessario all’avvio di un Negozio Biologico
Le procedure burocratiche e amministrative necessarie all’avvio di un nuovo punto vendita prevedono che sia registrata la partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate, mentre la stessa azienda dovrà poi essere iscritta anche al Registro delle imprese della Camera di Commercio locale.
Andranno disciplinate anche le posizioni contributive e previdenziali dell’imprenditore e di tutti gli eventuali dipendenti che sono presenti nell’azienda, presentando le opportune domande presso l’INPS e l’INAIL.
Anche il locale deve essere a norma con i regolamenti edilizi comunali e quelli igienico e sanitari definiti dall’ASL, mentre per l’apertura definitiva dell’attività andrà presentata la Segnalazione Certificata di Inizio Attività al Comune e precisamente allo sportello SUAP.
Questa comunicazione, passati i trenta giorni di silenzio assenso, permette di aprire il negozio e avviare l’attività di commercio dei prodotti.
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