Aprire un wine bar: i requisiti necessari
L’Italia è la patria del buon vino e aprire un wine bar nella Penisola può rivelarsi un’idea accattivante e vincente. Passione, professionalità e prodotti di qualità, questo è il connubio perfetto per aprire un wine bar di successo.
Innanzitutto, è opportuno sottolineare la differenza sostanziale tra un’enoteca e un wine bar. La prima infatti consente di vendere il vino ai clienti, mentre il wine bar offre anche la possibilità di far gustare i prodotti in loco e creare di conseguenza un’opportunità di business più redditizia, ma impegnativa.
Non è requisito fondamentale ma è consigliato che il futuro imprenditore di un wine bar abbia frequentato un corso da sommelier, per acquisire le conoscenze basiche sulle varie tipologie del prodotto e poter offrire consigli utili al cliente.
Come aprire un wine bar: requisiti necessari e iter
Il primo passo da seguire per aprire un wine bar è possedere una certificazione che consenta di avere acquisito le competenze necessarie per gestire l’attività. Chi desidera aprire un locale di questo tipo deve essere in possesso pertanto di un diploma di scuola alberghiera o deve aver frequentato un corso Sab (somministrazione alimenti e bevande).
Tra le altre certificazioni indispensabili per l’avvio di un wine bar c’è l’HACCP, che serve ad attestare la conoscenza delle norme igieniche e sanitarie quando si tratta di somministrare bevande e cibi ai clienti
Aperta la Partita IVA, bisogna seguire l’iter burocratico che interessa qualsiasi attività commerciale, ovvero iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio e ottenere la SCIA, cioè la segnalazione certificata di inizio attività.
Avuto il nulla osta dell’Asl, è necessario mettersi in regola anche con le posizioni INPS e INAIL successivamente fare richiesta della licenza alcolici all’Agenzia delle Dogane. Fatto ciò, si può procedere con l’individuazione del locale e la firma del contratto di affitto.
Quali sono i costi per aprire un wine bar?
Quando si decide di aprire un locale commerciale è consigliato avere una somma di denaro da parte, che possa servire da garanzia per avviare l’attività. In caso, è possibile richiedere un finanziamento, anche a fondo perduto.
L’investimento iniziale per aprire un wine bar è di certo ingente, ma il margine di guadagno è ampio e consente di rientrare in breve tempo nelle spese sostenute e ottenere un ottimo profitto. Se si decide poi si servire in abbinamento al buon vino anche qualche abbinamento culinario, bisogna preventivare costi maggiori.
Entrati in possesso del locale commerciale, in affitto o di proprietà, bisogna iniziare gli eventuali lavori di ristrutturazione e acquistare i macchinari necessari per avviare un wine bar, ovvero frigoriferi, lavabicchieri, affettatrici ed eventuali cantine.
Infine, una spesa da non trascurare riguarda proprio il prodotto da vendere. Si può infatti decidere di puntare su vini a buon mercato, oppure decidere di creare un’attività di élite che offra ai propri clienti pochi vini ben selezionati e di qualità.
La spesa è ingente, ma il margine di guadagno sarà ampio. Il rapporto qualità prezzo dovrà essere di certo vantaggioso, ma la scelta di prodotti ottimi garantirà notorietà al wine bar e consentirà di creare una clientela di fiducia.
Consulenza Gratuita
Aprire un wine bar richiede professionalità, esperienza nel settore e passione. Realizzare un business di successo è possibile, ma bisogna seguire con attenzione l’iter burocratico e offrire ai clienti prodotti di qualità.
Lo staff di Contributi PMI mette a disposizione una consulenza gratuita per analizzare il business plan e valutare i costi di apertura del wine bar, offrendo così all’utente un aiuto durante la fase di avvio del wine bar e tutto l’iter burocratico.
Esperti del settore aiuteranno il futuro imprenditore offrendo la propria esperienza e professionalità, per realizzare un business vantaggioso e con ampi margini di guadagno.