Aprire una caffetteria Starbucks in franchising
Per anni in Italia, i cittadini del belpaese desideravano di avere uno Starbucks. Quando andavo all’estero, negli Stati Uniti o in Inghilterra, fermarsi da Starbucks era un obbligo. Una catena di caffetterie che con particolari prodotti ha conquistato il palato e la mente dei consumatori di tutto il mondo.
Non si parla soltanto di gusto perché quello di Starbucks è un progetto vincente soprattutto dal punto di vista estetico e comunicativo. Il bicchiere di Starbucks, il locale, il servizio sono gli elementi che inducono il cliente a spendere più di quanto previsto per lo stesso prodotto in un altro luogo. Ma è Starbucks, può permetterselo.
Di fatto in Italia il primo Starbucks è stato aperto qualche anno fa a Milano e ora il brand ha in programma di tappezzare l’Italia di locali biancoverdi. Se il tuo sogno era aprire uno Starbucks in franchising, però, bisogna che tu sappia che per il momento è impossibile farlo.
Il programma di espansione e diffusione sul territorio nazionale italiano sarà affidato interamente al Gruppo Percassi; saranno loro, dunque, a gestire l’apertura di nuovi punti vendita Starbucks. Ma se per il momento non è possibile aprire un franchising Starbucks, non bisogna escludere che in futuro il Gruppo Percassi possa aprirsi alla possibilità di concedere dei franchising.
Iter per l’apertura di una caffetteria Starbucks
Aprire una caffetteria Starbucks in franchising, dunque, per ora non è consentito. E’ un peccato perché, nonostante l’Italia sia la patria dell’espresso, in molti per l’influenza della cultura americana sono attratti dai caffè o dai frappuccini di Starbucks, ma per ora potrete essere soltanto clienti o dipendenti; non è possibile diventare gestori di un franchising Starbucks.
Starbucks nasce in America nel 1971, una catena inarrestabile che oggi vende nel mondo oltre 24.000 punti vendita in 70 paesi. In Italia soltanto nel 2017 è stato deciso di aprire una caffetteria Starbucks e il brand americano ha concesso l’esclusivo di sviluppo del marchio sul territorio nazionale al Gruppo Percassi, come scritto in precedenza.
Se sopra si è detto che per ora è impossibile aprire uno Starbucks, probabilmente non lo sarà per molto tempo. Generalmente il Gruppo Percassi per politica aziendale sceglie sempre di mantenere le esclusive e evitare la concessione dei franchising.
A chi ha il sogno di aprire una caffetteria di questo tipo auguriamo che con il tempo il gruppo Percassi decida di cambiare la propria strategia cosicché il nostro imprenditore possa dare vita ai suoi desideri.
Costi delle alternative a Starbucks
Sicuramente i costi per aprire uno Starbucks sarebbero stati elevati, ma ciò che avrebbe interessato l’investitore sarebbe stati dei guadagni considerevoli. Aldilà, poi, delle percentuali relative alle royalities, una caffetteria come Starbucks nel centro di una grande città potrebbe prospettare un fatturato milionario.
Ad oggi tutte queste affermazioni restano soltanto ipotesi. Esistono alternative allo Starbucks per chi volesse aprire un franchising. White Bakery, ad esempio, è una caffetteria simili a Starbucks che possono essere aperte secondo la formula del franchising.
Sono franchising che si presentano molto bene al pubblico, offrono notevoli margini di guadagno all’imprenditore ma la loro potenza è imparagonabile a quella di uno Starbucks.
Conclusione
Aprire uno Starbucks, in conclusione, è una prerogativa solo del Gruppo Percassi che ne detiene l’esclusiva per lo sviluppo del marchio sul territorio nazionale. Per molti italiani possedere uno Starbucks rimarrà un sogno nel cassetto. Ci sono delle alternative simili che sopra abbiamo individuato in White Bakery. Non solo la stessa cosa, però potrebbero soddisfare le vostre ambizioni.
In ogni caso affidatevi a degli esperti per fare i giusti calcoli. Contributi Pmi potrebbe aiutarvi a sviluppare in proprio un business legato alla caffetteria, offrendo una consulenza gratuita a chiunque sia in procinto di aprire un’azienda.