Caratteristiche di una PMI
Le PMI rappresentano la maggioranza delle imprese italiane ed è per questo che conoscerne i tratti distintivi è fondamentale per chi si appresta a fondarne una.
I tratti distintivi di una PMI sono i seguenti:
• forma giuridica;
• grado di autonomia;
• coincidenza tra proprietà e management;
• sovrapposizione istituzionale tra famiglia e impresa;
• struttura organizzativa;
• numerosità del team di vertice;
• forme di finanziamento;
• comportamento competitive.
I primi quattro caratteri sono legati all’assetto istituzionale delle PMI, ossia alle modalità con cui si configura l’assetto proprietario e il governo dell’impresa. Il primo, ossia la forma societaria, è legato ad un’impostazione giuridica oggi in gran parte superata, secondo la quale le forme societarie più complesse e nello specifico le società di capitali erano riservate alle iniziative economiche di maggiori dimensioni, mentre le ditte individuali e le società di persone contraddistinguevano le realtà minori. Oggi questa correlazione è in parte superata dalla progressiva riduzione delle soglie di accesso alla forma della società di capitale (riduzione del limite minimo del capitale sociale e del capitale versato, forme di conferimento del capitale attraverso il lavoro, società a socio unico ecc. ), che di fatto hanno reso questo assetto giuridico accessibile a tutti. Pertanto se è ancora vero che l’esercizio dell’impresa nelle forme individuali e delle società di persone è ancora in gran parte riservato alle entità di minori dimensioni, non è più così per le forme di società di capitale, alle quali possono accedere pressoché tutte le dimensioni d’impresa. Anche l’autonomia aziendale, intesa come grado di dipendenza di un’entità da un’altra, è un indicatore di dubbia significatività e scarsamente utilizzato. Si tratta infatti di un elemento non univocamente correlato con la dimensione aziendale, bensì legato alla definizione dei confini aziendali e pertanto prodromico ad ogni ulteriore valutazione. Il grado di subordinazione può derivare da rapporti di natura giuridica, come diritti di proprietà o vincoli statutari, o da rapporti contrattuali, come ad esempio obblighi di esclusiva. I primi, in particolare i diritti di proprietà, sono facilmente misurabili anche da un osservatore esterno alla società, mentre gli altri sono maggiormente opinabili e necessitano di conoscenze non disponibili pubblicamente. Ciò ha fatto sì che le definizioni più recenti di PMI, quali ad esempio quella adottata dall’Unione Europea, ricomprendano il grado di autonomia di un’impresa facendo rientrare in una logica di gruppo quelle entità che presentano vincoli di subordinazione forti con altre imprese.