Come aprire un negozio di abbigliamento: iter burocratico e costi
Aprire un negozio di abbigliamento è un’opportunità di business in un settore che, pur avendo risentito della crisi, dà sempre buone possibilità di guadagno. Tra franchising, negozi multimarca o negozi specializzati, le possibilità sono tante: ma è opportuno fare le giuste valutazioni prima di avviare l’attività.
Che sia un negozio di alta moda, dedicato agli sportivi o solo ai bambini, l’abbigliamento attira molte persone che desiderano cominciare una carriera in questo ambito.
Vediamo allora l’iter da seguire e quali sono i costi per aprire un negozio di abbigliamento.
Aprire un negozio di abbigliamento: requisiti e iter burocratico
Se si decide di aprire un negozio di abbigliamento, la prima cosa da fare elaborare un business plan adeguato individuando non solo gli obiettivi da raggiungere, ma anche il target a cui vogliamo rivolgerci e i competitor diretti.
Possiamo decidere di vendere abbigliamento di marchi di lusso, oppure scegliere di rivolgerci a una clientela più ampia con prodotti più economici.
Le opportunità sono numerose:
- abbigliamento per uomo e per donne
- abbigliamento per bambini
- abbigliamento sportivo
- negozio monomarca
- negozio multimarca
La scelta dev’essere fatta in modo attento: un negozio monomarca di un brand famoso attira un certo tipo di clientela, mentre un negozio multimarca è indirizzato a una clientela più generica. Prendere la decisione giusta non è facile: affidarsi a un professionista che aiuti a redigere il business plan e a fare le giuste scelte di marketing è indispesabile.
Scelto il tipo di negozio di abbigliamento da avviare, andrà individuato il locale adatto: a seconda del tipo di attività, possiamo scegliere un locale grande, che possa ospitare molti capi d’abbigliamento, oppure un piccolo negozio da adibire a boutique (soprattutto se si decide di trattare brand di lusso). Possibilmente, è meglio sceglierlo non troppo lontano dalle zone frequentate (sia in centro che in periferia); possiamo individuare anche un locale all’interno di un centro commerciale.
Individuato il locale, ci sono da svolgere le pratiche burocratiche: l’iter è molto simile a quello che abbiamo già affrontato per altre attività di tipo commerciale. Per aprire un negozio di abbigliamento occorre dunque:
- l’apertura della partita IVA: il codice Ateco di riferimento è sono 47.71 e 47.71.1 e il 47 71.10
- l’iscrizione alla cassa Inps Artigiani e Commercianti per i contributi
- iscriversi all’Inail (compresi i dipendenti)
- iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia
- inviare la Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive) al proprio comune di residenza entro 30 giorni dal via dell’attività
Ovviamente, serviranno anche la richiesta di autorizzazione igienico-sanitaria dell’Asl.
I costi per aprire un negozio di abbigliamento
Aprire un negozio di abbigliamento comporta dei costi variabili che dipendono da numerosi fattori.
Intanto, occorre valutare il costo dell’affitto del locale, che dipenderà dalla grandezza del locale e dalla sua posizione (un locale in periferia costerà meno rispetto a un locale in centro), gli arredi, la scaffalatura, il valore della merce che vogliamo vendere, tutte le opere murarie, idrauliche ed elettriche, senza dimenticare il costo del personale e del professionista che si occuperà delle pratiche fiscali.
I costi, dunque, sono piuttosto variabili: per un piccolo negozio in una zona non troppo centrale possono bastare anche soltanto 20mila euro, ma in genere la spesa minima da considerare si aggira intorno ai 50mila euro.
A questo proposito, anche il franchising è una buona soluzione, per i motivi che abbiamo già di cui abbiamo già parlato in altri articoli: il franchising non solo dà l’opportunità di esporre un marchio noto e prestigioso (soprattutto se stiamo parlando di brand di lusso), ma anche formazione, visibilità, know how, progetti chiavi in mano, consulenza in cambio di una fee mensile. Alcuni brand danno anche la possibilità anche di avere la merce in conto vendita, cioè di pagare solo il venduto: ecco perché affidarsi a un franchisor può essere un’idea da non sottovalutare.
Aprire un negozio di abbigliamento, dunque, ha costi non indifferenti: ricordiamo però che c’è la possibilità di ottenere dei finanziamenti, anche a fondo perduto, e di avere agevolazioni per l’avvio di nuove attività. È bene tenere gli occhi aperti sugli eventuali bandi proposti dalle regioni, dall’Unione Europea o da enti come Invitalia.
Aprire un negozio di abbigliamento: trova la consulenza giusta
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