Come aprire un negozio di alimentari
Un negozio di alimentari può rappresentare un’ottima possibilità di business, nonostante la crisi e l’agguerrita concorrenza. Secondo i dati Istat, nel 2016 il livello medio della spesa alimentare in Italia è stato di 447,96 euro mensili: gli italiani rinunciano a tutto ma non a mangiar bene, quindi aprire un negozio di alimentare può dare soddisfazioni lavorative ed economiche.
C’è da aggiungere poi che ora le possibilità sono molte: si può decidere di aprire un negozio di soli prodotti biologici, senza glutine, per vegani, etc.
Vediamo dunque quali sono i requisiti necessari per aprire un alimentari, qual è l’iter burocratico e quanto costa avviare un’attività di questo tipo.
Aprire un negozio di alimentari: requisiti e iter burocratico
Al contrario dei negozi destinati alla vendita di prodotti non alimentari, per vendere generi alimentari è necessario avere la notifica sanitaria e ed essere in possesso di alcuni precisi requisiti professionali, nello specifico:
- aver esercitato per due anni (anche non continuativi) negli ultimi 5 anni attività nel settore alimentare o nella somministrazione di alimenti e bevande
- aver frequentato un corso professionale per il commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti. Il corso dev’essere riconosciuto dalle regioni
- aver lavorato per almeno due anni (anche maniera non continuativa) negli ultimi 5 anni in aziende esercenti le attività del settore alimentare, o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, come dipendente qualificato, addetto alla vendita all’amministrazione o alla preparazione degli alimenti, oppure in qualità di socio lavoratore
- avere il diploma di scuola secondaria superiore, una laurea triennale oppure aver frequentato una scuola a indirizzo professionale, a patto che nel corso di studi siano previste materie attinenti al commercio, la preparazione o la somministrazione degli alimenti
- essere iscritto nel registro esercenti per il commercio per l’attività di somministrazione alimenti e bevande o per l’attività di vendita i gruppi merceologici individuati dalla lettere A, B e C dell’articolo 12 del decreto ministeriale numero 375 del 4 agosto 88
- aver superato un esame di idoneità all’esercizio di attività di somministrazione alimenti e bevand,e oppure per l’attività di vendita di uno dei gruppi merceologici individuati nel punto precedente
Per il resto, l’iter burocratico per aprire un negozio di alimentare è simile a quello per qualsiasi altra attività. Nello specifico, è necessario:
- Aprire la partita IVA: i codici Ateco di riferimento per il commercio al dettaglio di prodotti alimentari, bevande e tabacco in esercizi specializzati partono dal 47.2
- Iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio locale
- Inviare la Scia, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività, al Suap, lo sportello unico delle attività produttive del comune di residenza
- Aprire le posizioni Inps e Inail anche per i dipendenti
Quanto costa aprire un negozio di alimentari?
Sgombriamo subito il campo dai dubbi dicendo che per aprire un negozio di alimentari, anche un mini market, serve un investimento di una certa consistenza.
In primo luogo, bisogna considerare le spese per l’affitto del locale da adibire ad alimentari. Se parliamo di un mini market, il locale può essere anche relativamente piccolo, tuttavia deve contenere abbastanza spazio per le scaffalature e la merce.
Se si vuole invece aprire un negozio di alimentare un po’ più grande servirà un locale adeguato, con conseguente lievitazione dei costi.
Il gozioen dovrà essere posizionato in una zona di passaggio in modo da renderlo accessibile ai potenziali clienti.
Le altre spese sono relative a tutte le attrezzature e il materiale per svolgere l’attività:
- Banco dei salumi
- scaffale per i prodotti freschi
- freezer per i surgelati
- cassa e registratore di cassa
- frigo per le bevande
- magazzino per lo stoccaggio delle merci
A queste vanno aggiunti le spese per le utenze, per l’insegna, per il resto dell’arredamento, la prima fornitura ed eventuali spese di marketing e comunicazione.
Tutto considerato l’investimento iniziale può partire dai 50mila euro.
Così come le altre attività d’impresa, è comunque possibile usufruire di bandi e misure destinate ai nuovi imprenditori che decidono di investire in una propria attività.
È possibile poi affiliarsi in franchising ad alcuni marchi della Gdo (Grande Distribuzione Organizzata) e usufruire dei vantaggi derivanti dall’affiliazione con un brand conosciuto (offerte, promozioni, etc.).
Aprire un negozio di alimentari: chiedici come fare
Avviare un’attività di alimentari, come abbiamo visto, richiede investimenti consistenti ma può regalare soddisfazioni dal punto di vista economico.
Se vuoi avviare un’attività nel mondo del commercio di prodotti alimentari e bevande, chiedici una consulenza gratuita: ti seguiremo durante tutte le fasi, dal disbrigo delle pratiche all’apertura del locale, e ti aiuteremo a raggiungere i tuoi obiettivi professionali.