Come aprire una paninoteca: requisiti, costi e iter burocratico
Dopo aver visto come aprire un McDonald’s, restiamo nell’ambito del cibo con questo articolo dedicato a chi volesse aprire una paninoteca, un’opzione sempre valida, foriera di (possibili) buoni guadagni.
In questa breve guida vedremo quali sono i requisiti, l’iter burocratico e i costi per avviare un’impresa di questo tipo.
Cominciamo.
Come aprire una paninoteca: requisiti e iter burocratico
Per aprire una paninoteca, in primo luogo è necessario un business plan ben fatto. Occorre individuare subito il tipo di paninoteca da aprire, anche e soprattutto in base ad accurate ricerche di mercato: si può decidere infatti di aprire una paninoteca “classica”, una paninoteca gourmet, una paninoteca completamente bio oppure affidarsi ai tanti franchising esistenti.
Bisogna prestare attenzione agli eventuali competitor presenti nelle vicinanze: non solo altre paninoteche, ma fast food, ristoranti economici, bar, pub e all you can eat.
Redatto il business plan (con la collaborazione di un esperto in materia), arriva il momento di scegliere la location adatta. Il locale può non essere enorme, soprattutto se si fa prevalentemente servizio d’asporto, ma dev’essere adeguatamente arredato e completo di tutto il necessario per l’attività (bancone, affettatrice, piastra, utensili vari, frigobar, congelatore, macchina per il caffè, etc.).
Il locale andrebbe scelto in una zona abbastanza trafficata, in centro o in periferia, magari nei pressi di uffici, scuole e ospedali.
Scelto il locale migliore per le proprie esigenze, è arrivato il momento di svolgere tutte le pratiche burocratiche necessarie per essere in regola e partire con l’attività.
Innanzi tutto, per lavorare nel mondo della somministrazione degli alimenti (o, per dirla con un termine in voga, nel mondo del food) è necessario:
- avere esperienza nel settore della ristorazione oppure aver conseguito un titolo di studio come diploma di scuola alberghiera; in alternativa, è sufficiente aver seguito un corso Sab;
- aver frequentato un corso Haccp e aver aderito al sistema di autoregolamentazione omonimo (sostituto dell libretto sanitario).
Anche i dipendenti devono aver frequentato un corso di formazione nella somministrazione e manipolazione di alimenti, oppure devono essere in possesso di titoli di studio che permettano il lavoro nel mondo del food.
Una volta in possesso dei requisiti adatti, è necessario procedere con tutto l’iter burocratico:
- aprire la partita Iva: il codice Ateco di riferimento è il 56.10.11, “Ristorazione con somministrazione”
- registrare la paninoteca presso il Registro delle Imprese della propria provincia
- aprire le posizioni Inps e Inail
- presentare al Comune la Scia, la Segnalazione Certificata di Inizio Attività
- richiedere al Comune l’autorizzazione per l’esposizione dell’insegna
A queste pratiche va aggiunta la pratica che certifichi la presenza del locale di un adeguato sistema di aspirazione dei fumi.
Aprire una paninoteca: i costi
Diciamo subito che per aprire una paninoteca è necessario un investimento non troppo oneroso.
In primis, bisogna considerare i costi per l’affitto di un locale, che varierà in base alla grandezza, alla zona in cui è posto e alla città: un locale nel centro di Milano, ovviamente, avrà costi molto più elevati di un locale in una piccola città.
In secondo luogo, vanno considerati tutti i costi legati all’attrezzatura per svolgere l’attività: occorre dotarsi di attrezzatura professionale e di tutti gli arredi per offrire un servizio di buona qualità ai propri clienti. Va bene anche un arredamento minimale, purché in ordine e in linea con lo stile del locale.
In linea di massima, si può ipotizzare una spesa di circa 20mila euro per avviare l’attività: se la paninoteca riscontra i favori del pubblico, è un investimento da cui si può rientrare in tempi relativamente brevi.
Non dimentichiamoci poi che esistono numerosi franchising di paninoteche: in cambio di una fee iniziale (e di una percentuale mensile), si può ottenere il locale, le attrezzature, la formazione per titolare e dipendenti.
Aprire una paninoteca ambulante: le licenze
Avviare una paninoteca ambulante può essere una soluzione più economica rispetto a una paninoteca “fissa”, ma prevede ulteriori procedure burocratiche.
Per svolgere questa attività, è necessaria una licenza ad hoc, che può essere di tipo A e di tipo B.
La licenza di tipo A garantisce un posteggio per 10 anni e dà la possibilità di lavorare su tutto il territorio regionale e nazionale.
La licenza di tipo B invece viene rilasciata dal comune di residenza del titolare della paninoteca ambulante: grazie a questa licenza è possibile lavorare ovunque in Italia, ma solo nei posti non assegnati o vuoti.
Aprire una paninoteca: buone possibilità di guadagno
Una paninoteca può rappresentare un business di sicuro affidamento, a patto che dietro ci sia un buon lavoro preparatorio (business plan, studio del target, studio della concorrenza, etc.)
Se vuoi aprire una paninoteca, contattaci per una consulenza gratuita: ti aiuteremo a redigere il business plan, a svolgere tutte le pratiche burocratiche e a richiedere eventuali finanziamenti (anche a fondo perduto) per avviare l’attività.