Come aprire una tipografia: iter e requisiti
Una delle opportunità che il mercato del lavoro mette a disposizione per avviare un’attività in proprio è quella di aprire una tipografia. Nonostante il digitale e internet abbiano cambiato le abitudini e mandato in pensione alcuni oggetti legati al mondo della carta stampata, questo genere di attività può essere ancora un’ottima scelta imprenditoriale.
Il tipografo moderno deve scordarsi le vecchie lavorazioni di una volta, ma puntare sui nuovi mezzi innovativi, legati al digitale e al mondo del web, utilizzando nuovi strumenti e ponendo molta attenzione alle tendenze del mercato.
Qualunque sia il genere di prodotto (brochure, volantini, manifesti, cataloghi e gadget vari) deve essere ottimizzato attraverso i nuovi processi produttivi moderni, garantendo al cliente sempre un’elevata qualità finale e il rispetto dei tempi di consegna degli ordini effettuati.
Il business plan è uno strumento fondamentale per definire la spina dorsale dell’azienda, dalle tipologie di lavorazioni che s’intende fare, al luogo in cui è meglio aprire l’attività, fino alle strategie di marketing e promozione che non può prescindere dallo sfruttare le potenzialità della rete internet.
Aprire una tipografia: iter amministrativo e burocratico
Per quanto riguarda la parte amministrativa e burocratica, l’apertura di una tipografia non discosta molto da ogni altro genere di attività in proprio. La prima cosa da fare è quella di richiedere all’Agenzia delle Entrate una nuova partita IVA, e in seguito fare l’iscrizione al registro CCIAA presso la Camera di Commercio competente per territorio.
Vanno inoltre regolarizzate le posizioni contributive e infortunistiche del titolare dell’azienda e di tutti gli eventuali dipendenti presenti in azienda, recandosi presso gli sportelli INPS e INAIL competenti.
La pratica che permette di avviare l’attività è la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che va presentata allo Sportello SUAP del Comune di competenza e che permette, dopo 30 giorni dalla presentazione, di esercire l’attività in regime di silenzio assenso. Anche il locale utilizzato dovrà essere a norma con le necessarie autorizzazioni riguardanti l’agibilità e le normative urbanistiche ed edilizie vigenti.
I costi per aprire una tipografia
Tralasciando i costi di affitto o di acquisto del locale in cui s’intende compiere l’attività, aprire una tipografia comporta un investimento importante per quanto riguarda l’acquisizione di tutti i macchinari necessari alle produzioni.
Si tratta di macchinari tecnologicamente avanzati, che devono garantire all’azienda la possibilità di fare prodotti in linea con quanto richiede oggi il mercato, al fine di poter competere con le atre aziende del settore. Per questo l’investimento iniziale non può essere inferiore ai 50 mila euro, cifra che varia a seconda della grandezza dell’attività e dal numero di prodotti che sono realizzati.
Per risparmiare qualcosa sui costi iniziali ci si può affidare anche al comodato d’uso, in modo tale da abbattere i costi sui macchinari necessari.
Un altro capitolo importante della voce spese è rappresentato da quelle necessarie per la pubblicità e promozione, fondamentali per fare conoscere l’attività e per garantirsi nuovi clienti.
La concorrenza nel settore è molta e agguerrita, per questo è necessario predisporre una campagna efficace da diffondere attraverso la rete e i social network, un mezzo oggi fondamentale per attirare nuovi clienti.
Consulenza Gratuita per avviare una tipografia
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